Laura, studentessa in sociologia, si laurea con una tesi sulla prostituzione. Per documentarsi sul maschio italiano, ha "esercitato" lei stessa per tre mesi con il nomignolo di Diana. Ai professori che la esaminano, racconta quanto le è capitato: dall'incontro con un loquace provinciale a quello con un vedovo; dalla a guarigione di un omosessuale alla beffa giocatale, involontariamente, da un suo compaesano; dall'abboccamento con un mafioso impotente, ma geloso della propria fama di grande amatore, a quello con un matto; dalla sorpresa di una moglie gelosa al marito deputato, alle finzioni, usate per restare con lei, da un maturo cliente.